Concorso mercato comunale Piazza san Giovanni di Dio- Roma

La proposta riflette le sempre più invasive strategie di comunicazione in ambito architettonico volte a valorizzare la presunta reputazione ambientale degli edifici, mediante un uso disinvolto di richiami all’ambiente – oggetto anche di questo bando di concorso – spesso non supportati da risultati reali sul fronte del miglioramento dei processi produttivi adottati: il greenwashing.

Il mercato è la narrazione di una centralità attorno a cui si identifica una comunità e un luogo. Il progetto del nuovo Mercato di Piazza San Giovanni di Dio trae forza dagli allineamenti di prossimità della circolare Gianicolense, su cui prospettano edifici degli anni quaranta, via Ozanam e via Ghisleri. La proposta articola il Mercato in tre unità separate, collegate tra loro internamente da percorsi e due piazze, per garantire maggiore flessibilità di realizzazione per parti, uso compartimentabile e continuità del servizio.
Gli edifici sono distribuiti su un solo piano a campata unica con tetto verde a falde alto circa sette metri, per ridurre l’effetto isola di calore e contribuire ad una superficie permeabile totale di circa il 50% del lotto; Il piano interrato, accessibile da due rampe a senso unico con ingresso in Via Ozanam e uscita in Via Ghisleri, ospita i parcheggi pubblici. In prossimità delle fermate dei mezzi pubblici, si affaccia la “Piazza delle erbe”, parzialmente coperta con una struttura in pilastri metallici rastremati “ad albero” e copertura metallica color corten dove sono integrati impianti fotovoltaici colorati (di oltre 1550 mq) e dove trovano riparo 21 stand per produttori agricoli, prima soglia rappresentativa di ingresso al Mercato. Sulla “Piazza delle erbe” si affacciano tre edifici a pianta trapezoidale (previsti con struttura in Xlam, rivestimento esterno con facciata verde con telaio ancorato alla muratura, tetti a falde a vista e lucernari), dove sono distribuiti gli stand di 98 operatori (alimentari e non, fiorai, laboratori) lungo percorsi a pettine di 3 m con accesso diretto sia alla piazza interna che alle vie esterne, in caso di evacuazione. L’edificio su via Ozanam si apre verso una piazza di servizio a tutti e tre i corpi, dove sono collocati spogliatoi, servizi igienici degli operatori, locale delivery, uffici, locali impianti e fablab. Ogni blocco ospita al suo interno servizi igienici e locali rifiuti, collocati sul perimetro del lotto per un facile accesso. I moduli commerciali – prefabbricati in legno da utilizzare in una prima fase come stand esterni per essere poi re inseriti nella nuova struttura – sono di 17 mq ognuno, aperti verso le vie interne e dotati di depositi di 6 mq. Sulla piazza, che raccorda le differenti quote del lotto, si distribuisce il mercato, le attività di fablabs, showroom temporanei e una caffetteria. Le vetrine a nastro che delimitano i percorsi principali del Mercato, previste con struttura metallica finitura corten e aperture scorrevoli, conducono ad un percorso pubblico, filtrato dalla caffetteria passante, di raccordo tra gli edifici e punto di incontro tra lavoratori e utenti, dove sono collocati anche negozi temporanei e showroom in condivisione. Il percorso, in prossimità di Via Ghisleri, porta alla “Piazza cibo per la mente”, prevista per attività culturali, di ricreazione e sosta, dotata di due orti sperimentali per bambini e di una seduta scultorea che protegge dal traffico circostante. La pavimentazione del Mercato è prevista in battuto di cemento con finitura fotocatalitica; le aree verdi esterni, dove sono piantumati 25 alberi di gelso, sono previste in calcestre. La proposta, che risponde a precise indicazioni funzionali e di ricerca di un ordine tra le parti, prevede che il mercato sia una parte di città da riconnettere con l’esistente, in un rapporto di relazione e dialogo.

Progetto architettonico: arch. Jacopo Muzio, Studio Jam
Esperto ambientale: prof. Lavinia Tagliabue
Strutture, vvff, impianti: R4M engineering srl
Progettista junior: ing. Cesare De Mezza
Collaboratori: Edoardo Lucchini, Matteo Trecchi.